Giuseppe Sanarelli, da una lapide alla conoscenza di una persona molto interessante

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In uno degli ultimi martedì, procedendo da Pieve di Pontenano verso Talla, ci siamo imbattuti in una piccola lapide su di una modesta abitazione in pietra (vedi foto). “Qui fu allattato il Prof. Giuseppe Sanarelli” dice la lapide e poi si notano dei numeri che indicano un anno: il 1865.

 

Naturalmente la nostra curiosità non ha trovato rimedio se non cercando questo nome su Internet, chi era di grazia questa persona di cui si ricordava con vanto il periodo di allattamento presso la balia! e…… meraviglia! abbiamo trovato notizie sul Prof. Sanarelli ma, quello che ci sorprende piacevolmente, è l’importanza di questo nome scorto per caso e che invece ci dischiude un mondo che non conoscevamo. Riportiamo quindi qui di seguito un estratto di un approfondito articolo trovato sul sito della “Rivista storica Aretina” che vi segnaliamo in calce e che vale la pena di visitare. E poi dicono che camminare stanca!

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

SANARELLI, GIUSEPPE (Monte San Savino (AR), 24 aprile 1864 – Roma, 6 aprile 1940). Scienziato e politico.

Nato nella Valdichiana aretina da Guglielmo e Venilia Veltroni Poderetti, si laureò in Medicina e Chirurgia nella regia Università di Siena nel 1889. Iniziò il suo curriculum come un moderno ricercatore, vincendo “borse di studio”, in Italia ed all’estero. Studiò a Monaco di Baviera e in Francia presso il prestigioso istituto diretto da Luigi Pasteur, di cui fu allievo. Iniziò una brillante produzione scientifica con oltre cento pubblicazioni, riguardanti argomenti di istologia, biologia, anatomia patologica e microbiologia. Nel 1896 descrisse il primo virus ultra filtrabile patogeno: il virus del mixoma, denominato da Lipshutz “Sanarellia Cuniculi”, agente trasmissibile della mixomatosi dei conigli.  Nel 1924 dimostrò la fattibilità della vaccinazione antidifterica con tossine modificate. Nel 1927 isolò e coltivò le spirochete del contenuto intestinale. Visse e lavorò per lungo periodo a Montevideo. Ritornato in Patria nel 1898 fu professore straordinario e successivamente ordinario all’Università di Bologna. Nel 1915 fu chiamato dall’Università di Roma e nel 1922 ne divenne Rettore. Dottore Honoris Causa alle Università di Parigi e Tolone, divenne membro di numerose accademie e società scientifiche, fra cui l’Accademia di Francia.

Giuseppe Sanarelli fu anche uomo politico e socialmente impegnato. A partire dal 1904, egli fu eletto più volte al Parlamento italiano in rappresentanza del Casentino (Poppi), per la parte moderata.. Partecipò al Partito radicale e sedette alla Camera fra i costituzionali di sinistra. Dal 1906 al 1909 partecipò al gabinetto del governo Giolitti come Sottosegretario di Stato per l’Agricoltura, l’Industria e il Commercio (1906-1909). Fu segretario alla presidenza della Camera.

Nel 1912 fu promotore di un’interpellanza parlamentare per il raddoppio del tratto ferroviario Laterina-Chiusi, in contrapposizione con la proposta del deputato Antonio Luzzatto, sostenitore, invece, della costruzione di un nuovo tragitto Montevarchi-Sinalunga, in raccordo con la linea Siena-Chiusi, che avrebbe escluso Arezzo e i paesi della Val di Chiana, Terontola e Perugia dal percorso Firenze-Roma. Nel 1920, fu nominato Senatore del Regno. Fu vittima di un assalto fascista alla sua casa di Pratovecchio, il giorno successivo all’attentato Zaniboni, avvenuto il 31 ottobre 1926: “A Pratovecchio un piccolo gruppo di fascisti danneggiò l’abitazione di un socialista, mentre un altro gruppo di 400 assaliva la casa del senatore demo-radicale Sanarelli con sassi e altri oggetti e tentava di sfondarne il portone, finché intervennero i carabinieri”.

Come parlamentare sviluppò tematiche di politica sociale, sanitaria, di assetto del territorio e di economia. Promosse leggi importanti come quella sull’approvvigionamento di acqua potabile ai comuni e sul riposo festivo e notturno. Profondo assertore dell’igiene come strumento di prevenzione delle malattie non solo infettive, riuscì a convincere i comuni del comprensorio aretino e la provincia di Arezzo a costituire, nel 1907, il primo laboratorio provinciale e comunale di igiene e di vigilanza sanitaria.

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