Lago Scaffaiolo e…..MAURO CORONA

Gruppo Alpinistico

…. una frase per tutte di Iacopo Brogi, tanto per non fare nomi e cognomi ….. “I ramponi? mi ci son trovato così bene che li ho indossati anche stamani x venire in ufficio!”
Ansa delle ore 8:45 del 20 febbraio 2017
Ma torniamo un attimo indietro, esattamente a sabato 18 febbraio alle ore 7:00… caricate le auto e via verso la Doganaccia… “No! le scarpe”… Stefano ha lasciato gli scarponi a casa, quindi deviazione verso casa per recuperarli… come inizio non c’è male!
Visto che i maratoneti Fulvio e Carmelo ci aspettano a Incisa, si decide un unico randez vous a San Marcello Pistoiese, meta di rito per laute e gustose colazioni. Chi con il caffè, chi con la pasta in mano si fa la conta: Paola, Gabriella, Ilaria, Stefano, Alessandro, Romano, Daniele, Andrea, Emilio, Paolo, Alberto, Carmelo, Fulvio, Luigi, Fabrizio e il ramponista (a sua insaputa) Iacopo… siamo tutti!
Rifocillati a dovere si risale in macchina direzione Cutigliano per poi raggiungere il parcheggio della Doganaccia dove viste le condizioni della neve abbiamo dovuto indossare subito i ramponi, senza però abbandonare le amatissime ciaspole. Caricate anche quest’ultime sui non leggeri zaini ci aspetta la salita. Il ghiaccio sotto i ramponi scricchiola… lo scricchilio del ghiaccio e il fruscio del vento ci accompagneranno fino al crinale.
La presenza di lunghi tratti completamente ghiacciati non scoraggia nessuno e quindi anche i tratti più impegnativi vengono oltrepassati senza la minima difficoltà, le punte affilate dei ramponi hanno conquistato in breve tutti i partecipanti: “al diavolo” la ciaspolata, godiamoci il sole, la bella compagnia e il soave scricchiolio dei ramponi sulla neve ghiacciata. E’ questo senz’altro il pensiero di tutti noi pur non “bisbigliato” da nessuno dei partecipanti.
Rampone 1 – Ciaspola 0 Primo round Rampone batte Ciaspola!
Ed eccoci al Lago Scaffaiolo sovrastato dal rifugio Duca degli Abruzzi nostra meta per la notte.
E’ ora di rifocillarci:
“La Cuoca D’altura”, soprannome della Regina della Cucina, propone piatti davvero interessanti……
E dunque pur accompagnati dal nostro fido Panino decidiamo di immergerci in un Primo D’altura!
Mai stata presa miglior decisione…..
Con in mano l’ultima forchettata di ottime tagliatelle ai funghi e probabilmente sotto gli effetti allucinogeni dei funghi, o degli gnocchi, o della polenta ai formaggi, davanti ai nostri occhi chi appare? niente po’ po’ di meno che Corona: no quel Corona abitué del mondo VIP, dal ricatto facile e dai soldi nel controsoffitto… no… il Mauro de “il volo della martora” e de “il canto delle manere” per intendersi, insomma il Mauro Corona di Erto… che emozione… la nostra standing ovation spontanea non è passata inosservata ne’ a lui ne’ a tutti i partecipanti alla mensa, ma probabilmente più a lui in quanto si è diretto immediatamente verso il nostro tavolo dove mani tese da parte nostra venivano calorosamente ricambiate da una stretta di mano di un vero montanaro: che morsa!
E come da noi stessi constatato poco prima l’erta salita asseta anche i più grandi alpinisti e quindi tra una stretta di mano e l’altra non è mancato una stretta a vari bicchieri di vino generosamente da noi ricolmi… e da li è stato un crescendo.
La nostra invasione è terminata quando ci siamo resi conto che la minestra ordinata dal grande alpinista si stava freddando e prima che fosse troppo tardi ci siamo allontanati per concedergli un po’ di privacy.
L’emozione è stata veramente tanta, la sua genuinità “letta” nei suoi libri, “ascoltata” in varie trasmissioni ed ora “toccata” con mano ha riempito i nostri cuori.
Salutato un ultima volta e immortalato con foto di rito abbiamo cercato nel nostro piccolo di emulare le sue gesta: piccozza alla mano abbiamo risalito la cima del monte Cupolino, un bel pendio ben innevato con pendenza di almeno 50 gradi, con un’ottima neve ghiacciata.
Il pomeriggio è proseguito con la sistemazione in camerata e l’attesa della cena, che si è dimostrata al di sopra delle aspettative… dopo tutti a nanna! Non prima però di aver dato un’ultimo sguardo al cielo terso di stelle che solo in questi luoghi è ancora possibile ammirare.
Forse grazie al piacevole ricordo di Mauro Corona o a quello dello scricchiolio dei ramponi, la mattina seguente in tempo di record siamo nuovamente pronti e scalpitanti per intraprendere il percorso previsto per la giornata: percorreremo il sentiero 00 dal rifugio Duca degli Abruzzi fino al Colletto dell’Acqua Marcia e da qui scenderemo al rifugio Capanno Tassoni. Una leggera brezza e un paio di gradi sotto lo zero non scoraggiano nessuno (tanto il wind chill non ci fa paura… l’abbiamo studiato in sezione). Il sole è alto e anche se tutti incappucciati riusciamo a sentire il suo caldo abbraccio. La neve è dura e a tratti lastre di ghiaccio sostituiscono quello che qualche giorno fa doveva essere uno splendido manto nevoso in cui affondare le ciaspole che purtroppo, anche per oggi, resteranno appese ai nostri zaini. Ma quasi non ci facciamo caso dato che oramai siamo tutti divenuti “ballerini sulle punte”… dei ramponi.
Lasciato il crinale, dove lo sguardo correva da Est ad Ovest con i due mari che in lontananza ci facevano da cornice, percorriamo una bellissima faggeta che in breve ci porterà al Capanno Tassoni dove consumeremo un veloce pranzo. All’interno del rifugio seduti al tavolo, in compagnia del solito bicchiere di vino, restiamo… come dire?… in ansia… chi entrerà oggi da “quella porta”? Nooooo!!! Non è possibile!! Reinhold Messner!! …Sarebbe stato bello, ma non è andata così… Non potendo aspettarlo fino al calar del sole e certi che non mancherà occasione di incontrarlo, riprendiamo il nostro cammino verso le macchine. Una piacevole salita fino al Passo della Croce Arcana, foto di rito e poi giù verso il parcheggio della Doganaccia dove ci attendono le nostre auto.
Cosa dire per finire…. Una grande emozione aver incontrato Corona: è davvero un gran personaggio. La delusione di non aver incontrato Messner è stata sopita con una sosta merenda a San Marcello Pistoiese. Senz’altro una ciaspolata sui generis, ma che non ha tolto nulla al solito clima di allegria e di voglia di divertirsi che il nostro gruppo riesce ad esprimere al meglio anche, come questa volta, in punta di ramponi.
Bravi tutti e… come dire… alla prossima ciaspolata!

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